BORLENGHI

Il borlengo è un piatto di origini povere, è simile ad una crèpe, ma più sottile e croccante e viene farcito con la cunza, battuto di lardo, rosmarino e aglio e una spolverata di parmigiano.

Molte zone nel modenese ne rivendicano l’origine, i primi documenti risalgono intorno al 1266, ma c’è chi afferma la sua nascita nel Neolitico.

L’etimologia della parola “borlengo” deriva da “burla” e ci sono tre teorie: la prima parla di una donna che preparando l’impasto per le crescentine, lo allungò con troppa acqua e per non buttarlo via decise di creare qualcosa di commestibile; altri pensavano che l’alimento venisse mangiato solo a carnevale, perciò che fosse un cibo per burla; altri pensavano che la burla risieda nel fatto che il borlengo fosse un alimento molto voluminoso, ma in realtà molto leggero.

La leggenda narra che a Vignola, durante l’assedio del castello governato da Iacopino Rangoni avvenuto nel 1386, la farina cominciò a scarseggiare e le ostie divennero più piccole e sottili, quasi trasparenti; da qui nacque il borlengo, impastando la farina e le ostie con acqua per poi 

cuocerle e insaporirle con le spezie.